Treno Regionale


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La tragedia di Solignano

ARTICOLI

6 giugno 2000

Foto tratta dal TG2

Errore umano. E' diventata la parola chiave che risolve tutto ciò che non si riesce a spiegare diversamente. E i mezzi di informazione non ci aiutano, non perché dotati di cattiva volontà, ma solo per pressapochismo nell'informazione (...anche se questa è, forse, cattiva volontà). Anni fa risposi alla lettera, pubblicata su un quotidiano, di un signore che aveva visto passare il treno ad una passaggio a livello con le barriere alzate e, laconicamente, diceva "...speriamo che non sia accaduto nulla di grave, comunque in queste occasioni si rileva una certa superficialità perchè se vi fosse stato un guasto le ferrovie avrebbero dovuto inviare un ferroviere che assistesse il passaggio del treno.".
Risposi che esisteva una procedura ben precisa da seguire prima di impegnare un passaggio a livello guasto e la descrissi minuziosamente allo scrivente cercando di invitarlo a riflettere su ciò che aveva osservato e se questo fosse compatibile con quanto stavo esponendo. Senza dilungarmi oltre perchè il giornale supplicava risposte brevi, tenni per me il pensiero più grande, ovvero "...vede caro signore, se i treni passassero normalmente con le barriere aperte non si sarebbe di fronte a mancanza di serietà ma a una azione - scusi il termine - criminale".

E tutto questo cosa c'entra con Solignano? C'entra, eccome! Ora sentiamo parlare di errore umano e tra qualche tempo non se ne saprà più niente di questo incidente. Il ché autorizza le persone dotate di intelletto a pensare "quando viaggiamo in treno siamo in balìa di due signori (macchinista e aiuto macchinista) che hanno in mano la nostra sorte e che possono sbagliare irrimediabilmente".
Consentitemi allora di aggiungere qualche informazione che i media non danno per mancanza di conoscenza dell'argomento.
Dalle immagini viste appare chiaro che il treno investitore avrebbe dovuto fermarsi a Solignano e qui incrociare l'altro treno. Il treno investitore deve quindi avere incontrato prima un segnale di colore giallo che preavvisava il successivo segnale rosso. All'incontro di questo segnale i macchinisti sanno che ad una distanza variabile ma, di norma, non inferiore a 1,25 chilometri, si trova un segnale rosso e quindi rallentano.
Prima domanda: il treno ha rallentato?
Supponiamo che le due persone che sorvegliavano la linea (i macchinisti) non abbiano visto il segnale di protezione della stazione.
Seconda domanda: appena entrati in stazione, come mai non hanno rallentato non sapendo come sarebbe stato il segnale in uscita dalla stazione?
Terza domanda: appena visto il rosso perchè non si sono fermati?
Inutile dire che ci sono altre domande che vengono spontanee, dettate dai regolamenti vigenti.

Allora, lettore di TRENO REGIONALE, sicuramente qualcosa di non chiaro c'è stato ma non pensare che i treni viaggino senza scontrarsi solo con un po' di fortuna, come si vuol far credere.


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